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Vai alle sezioneReferendum, è online la piattaforma per la raccolta firme con SPID
La piattaforma pubblica per i Referendum e le leggi di iniziativa popolare è finalmente online: come funziona e quali campagne è possibile firmare con SPID
Dopo anni di attesa, finalmente ci siamo: dallo scorso 25 luglio, la piattaforma digitale pubblica per la raccolta firme per i referendum è operativa.
Sarà quindi più semplice accedere alla sottoscrizione di referendum e proposte di legge di iniziativa popolare, ed esercitare il proprio diritto alla partecipazione democratica online.
La firma con SPID per i referendum: un po’ di storia
Se oggi abbiamo a disposizione una piattaforma pubblica dedicata a Referendum e iniziative popolari, è grazie alla mobilitazione civile e politica di diversi attivisti, tra cui Mario Staderini e Michele De Lucia, che negli anni in cui si svolgevano i fatti erano rispettivamente Segretario e Tesoriere di Radicali italiani.
La vicenda inizia nel 2013: Staderini e De Lucia erano i primi firmatari di una serie di referendum che andavano dalla legalizzazione delle droghe al finanziamento dei partiti, dall’otto per mille al divorzio. La campagna di raccolta firme, ricordano i promotori, fu caratterizzata dalla difficoltà di reperire autenticatori disponibili e dalla mancata comunicazione dell’iniziativa da parte delle Istituzioni. Alla fine vennero raccolte 200mila firme (sulle 500mila necessarie), ma i Radicali denunciarono subito di aver subito un boicottaggio da parte delle istituzioni, che avrebbero ostacolato le operazioni di raccolta firme.
Da lì iniziò una lunga battaglia politica e giudiziaria che si concluse soltanto nel 2019, quando le richieste dei Radicali furono accolte dal Comitato dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, che dichiarò l’Italia in violazione del Patto sui Diritti Civili e Politici e riscontrò delle violazioni nei confronti dei ricorrenti.
Il richiamo dell’ONU spinse l’Italia a introdurre la possibilità di raccogliere le firme per i referendum online, che venne infine introdotta con la Legge di Bilancio 2021 (inizialmente per garantire il diritto alla partecipazione ai disabili, ma poi estesa a tutti i cittadini italiani).
Raccolta firme con SPID: un successo senza precedenti
Il Decreto Semplificazioni, nel luglio 2021, ha dato il via libera definitivo alla possibilità di raccogliere firme per i referendum e per le leggi di iniziativa popolare tramite SPID, CIE o CNS.
Il debutto di questo nuovo strumento di partecipazione democratica è avvenuto nel 2021, in occasione della raccolta firme relativa a 8 referendum su giustizia, eutanasia e cannabis, promossi da diversi partiti politici e associazioni.
La soglia delle 500mila firme venne raggiunta in appena 7 giorni: il successo della raccolta firme online fu clamoroso. Delle 612.632 firme totali raccolte, soltanto 5.753 erano state raccolte nei tradizionali banchetti, mentre 606.879 erano state raccolte online.
La raccolta delle firme online tramite SPID, infatti, non sostituisce la firma cartacea, che continua ad essere valida, e non coinvolge le operazioni di voto, che restano quelle tradizionali.
Grazie a questa innovazione, oggi tutti i cittadini italiani in possesso di SPID o CIE possono partecipare attivamente ai processi referendari, a prescindere dalla loro posizione geografica o dalle loro condizioni fisiche. Anche i cittadini residenti all’estero, se dotati di SPID, possono firmare online.
Oltre a ridurre i costi associati alla tradizionale raccolta firme, la possibilità di sottoscrivere tramite SPID permette di semplificare la partecipazione assicurando trasparenza e sicurezza delle operazioni di raccolta firme.
La piattaforma pubblica per la raccolta firme è online
Oggi sottoscrivere una raccolta firme referendaria oppure una proposta di legge di iniziativa popolare è ancora più semplice: dal 2021 è possibile esercitare il proprio diritto online, utilizzando le piattaforme messe a disposizione da associazioni e altri soggetti privati.
A partire dallo scorso 25 luglio, però, è finalmente attiva la piattaforma pubblica per la raccolta firme del Ministero della Giustizia, che consente non soltanto di mettere la propria firma digitale su una proposta di referendum o su un’iniziativa popolare, ma anche di conoscere tutte le campagne attive, finalmente raccolte in un’unica piattaforma.
Il servizio digitale, il cui debutto era inizialmente previsto per la fine del 2021, è diventato ufficialmente disponibile con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto n. 173/2024 del 18 luglio, attestante l’operatività della piattaforma.
Come si firma il referendum con SPID?
La piattaforma pubblica per la raccolta firme è divisa in un’area pubblica, consultabile da tutti gli utenti del sito, e un’area privata accessibile tramite SPID, CIE o CNS.
Nell’area pubblica è possibile visionare tutti i quesiti referendari o le proposte di legge presenti nella piattaforma. Per ogni campagna c’è una scheda di dettaglio che fornisce la descrizione dell’iniziativa e gli approfondimenti dei comitati promotori. Inoltre è possibile consultare il numero di firme raccolte da ogni iniziativa e la data di inizio della raccolta firme.
L’area privata della piattaforma, invece, serve a identificarsi e sottoscrivere le proposte, nonché consultare le altre campagne per cui si è firmato. Dalla stessa sezione è anche possibile scaricare il certificato di sottoscrizione delle singole iniziative.
Firmare è molto semplice: dopo aver proceduto con l’identificazione tramite SPID, CIE o CNS, è sufficiente selezionare l’iniziativa che si intende sottoscrivere e selezionare il tasto “Sostieni iniziativa”. In tal modo, la propria firma digitale verrà apposta tra quelle dei sostenitori.
Quali sono i referendum in corso che è possibile firmare con SPID?
Le iniziative che è possibile firmare sulla nuova piattaforma pubblica sono diverse: si va dall’abrogazione dell’autonomia differenziata, che in pochi giorni è arrivata a sfiorare le 500mila firme necessarie per portare il quesito in Corte Costituzionale, fino alla legge di iniziativa popolare per il salario minimo e il referendum per l’abrogazione del voto congiunto obbligatorio.
Tra le diverse campagne che si possono sottoscrivere online, anche diversi quesiti referendari abrogativi a tutela degli animali, come la proposta contro gli allevamenti intensivi, quella contro la caccia e la proposta di abrogazione della legge che permette l'utilizzo di animali per eventi e manifestazioni storiche.
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